Truffa call center: non accettate nuovi contratti al telefono

Cosa fare per non cadere nella truffa

  1. Iscrivetevi subito al nuovo Registro delle Opposizioni (RPO), basta compilare il modulo elettronico sul sito del RPO www.registrodelleopposizioni.it, oppure telefonare al numero verde 800 957 766 per le utenze fisse e allo 06 42986411 per i cellulari o inviare un apposito modulo PDF editabile tramite mail all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it. Potrete azzerare tutti i vecchi consensi dati in passato. Probabile che alcuni continueranno a chiamarvi, ma saprete già che il venditore è scorretto, dato che per legge non potrebbe chiamarvi. Inoltre potrete denunciarlo al Garante della Privacy.
  2. Mai cambiare fornitore rispondendo a una proposta telefonica o porta a porta, anche se ve la dipingono come la migliore del mondo. Il venditore dovete sempre andare a cercarvelo.
  3. Se vi chiamanoal telefono per farvi un contratto di luce e gas, riattaccate il telefono senza nemmeno salutareRispondere educatamente alle domande dell’operatore è rischioso, alle volte basta un sì per ritrovarsi con un contrato non
  4. Se vi dicono al telefono che è la vostra compagnia, non credeteci. Spesso è una scusa per non farvi riattaccare e “agganciarvi”.
  5. Mai dare i vostri dati al telefono. Mai dare, ad esempio, il vostro codice fiscale, i dati bancari, oppure il POD (Point of Delivery) della luce o il PDR (Punto di Riconsegna) del gas che trovate nella prima pagina della bolletta. Il POD e il PDR sono i codici numeri nazionali che identificano univocamente il punto fisico in cui l’energia elettrica o il gas vengono consegnati al cliente che sono riportati nella prima pagina della bolletta. Il codice non cambia anche se cambia il fornitore.
  6. Se vi hanno detto che sono i vostri gestori, ma vi chiedono il POD e PDR, vi stanno truffando. I vostri venditori questi dati li sanno già e non hanno alcun bisogno di chiederveli.
  7. Non aprite la porta agli sconosciuti. Se vi dicono al citofono che sono della vostra compagnia, che devono controllare la bolletta, non aprite la porta. Il venditore scorretto e aggressivo, una volta entrato in casa vi chiederà di andare a prendere la vostra bolletta per un controllo. E’ una scusa per poter carpire i dati che gli servono per farvi un contratto a vostra insaputa, ossia nome, cognome, Pod, Pdr e codice fiscale.

(fonte CONSUMATORI.IT)


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Sottoscrivere un prezzo fisso per energia e gas?

Meglio di no

I prezzi dell’energia e del gas sono variati (in aumento) molto negli ultimi 2 anni. In questo contesto, è facile capire perché molte persone siano attratte dall’idea di sottoscrivere un contratto a prezzo fisso, in modo da avere la certezza di pagare una certa tariffa per un periodo di tempo definito.

Tuttavia, è importante considerare attentamente i pro e i contro di questa scelta prima di prendere una decisione.

✅Il vantaggio principale di un contratto a prezzo fisso è la certezza di spesa. In un periodo di incertezza come quello attuale, sapere quanto si pagherà per l’energia e il gas può essere un sollievo per le finanze familiari.

❌Il principale svantaggio di un contratto a prezzo fisso è il rischio di pagare di più rispetto al mercato.
I prezzi dell’energia e del gas sono volatili, e non è detto che un contratto a prezzo fisso offra un’offerta migliore rispetto al mercato variabile.

Inoltre, è importante considerare che i contratti a prezzo fisso hanno generalmente una durata di 12 o 24 mesi. Questo significa che, se i prezzi dell’energia e del gas dovessero scendere nel corso del periodo contrattuale, si perderebbe l’opportunità di risparmiare.

In base a queste considerazioni, è possibile concludere che, in questo momento, sottoscrivere un contratto a prezzo fisso per energia e gas è una scelta rischiosa.
I prezzi del mercato variabile sono in aumento, ma è probabile che scendano nel corso del prossimo anno.

Quindi, se stai pensando di cambiare fornitore o di rinnovare il tuo contratto di fornitura di energia e gas, è meglio optare per un contratto a prezzo variabile. In questo modo, potrai approfittare di eventuali riduzioni dei prezzi, senza correre il rischio di pagare di più.

👉Ecco alcuni consigli per risparmiare sui costi di energia e gas:

✅ Valuta le offerte di diversi fornitori prima di scegliere.
✅ Controlla regolarmente le tue bollette per verificare eventuali errori.
✅ Esegui piccoli cambiamenti nelle tue abitudini di consumo per ridurre i consumi.


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Telemarketing selvaggio, Acquirente Unico blocca le banche dati luce-gas


Un importante passo a favore della privacy dei cittadini che arriva a seguito dell’interpellanza a firma del deputato Luciano Ciocchetti


Per limitare “la piaga del telemarketing selvaggio e tutelare la privacy dei cittadini”, Acquirente Unico ha deciso di “bloccare le banche dati del proprio Sistema informativo integrato (Sii) contenenti i riferimenti telefonici degli utenti italiani di luce e gas”. Ne dà notizia Consumerismo No profit, associazione che assieme alle organizzazioni Assium, Arte, Assocall, Assocontact e Oic ha avviato nei mesi scorsi “un pressing su enti e istituzioni volto a contrastare il fenomeno delle telefonate commerciali nel settore dell’energia”.

Il Sistema informativo integrato istituito presso Acquirente Unico “con la finalità di gestire i flussi informativi relativi ai mercati dell’energia elettrica e del gas – spiega Consumerismo – ha pubblicato una comunicazione sul proprio sito in cui informa che ‘A decorrere dal 30 settembre 2023 non saranno più presenti i numeri di telefono di cui alla colonne denominate telefono clienti per l’elettrico e gas, telefono referente per il gas, telefono gestore calore per il gas, presenti nei file scaricabili dal portale web nella modalità consultazione massiva e reportistica’”. “Un importante passo a favore della privacy dei cittadini che arriva a seguito dell’interpellanza a firma del deputato Luciano Ciocchetti (FdI), vicepresidente XII Commissione Affari Sociali della Camera, in cui, accogliendo le richieste di Consumerismo e delle altre associazioni di settore – spiega la nota dell’associazione – si chiedeva al ministro Urso di approfondire la qualità della sicurezza offerta dal sistema Sii di Acquirente Unico e impedire la divulgazione anomala di dati che consentono di alimentare il mercato fraudolento, fornendo i dati di contatto di utenti che hanno in corso o appena compiuto passaggi di fornitore energetico/gas.

(FONTE FROSINONENEWS.EU)


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Attenzione alle truffe telefoniche


Molti clienti si lamentano di aver ricevuto telefonate sospette che propongono contratti luce e gas.

Si tratta spesso di chiamate da call center poco onesti, che riferiscono informazioni false, fingono di essere rappresentanti di fornitori, ed eseguono operazioni poco trasparenti. A volte si tratta di vere e proprie truffe, finalizzate alla sottrazione di dati personali usati per effettuare il cambio fornitore… o peggio.

Ti invitiamo a prestare sempre la massima attenzione quando ricevi una chiamata, soprattutto quando il contenuto è sospetto. Leggi il resto dell’articolo per scoprire cosa fare e come difenderti!

Quando insospettirsi

Ti chiedono dati sensibili?

Se ricevi chiamate insistenti ed ambigue, in cui l’operatore truffaldino è disposto a tutto pur di “estorcere” dati identificativi della tua fornitura come POD e PDR, fai attenzione. Non comunicare mai, via telefono, questo tipo di dati personali. Soprattutto, non inviare mai la foto dei tuoi documenti: è pericolosissimo e nel peggiore dei casi può portare al furto di identità.

Anche se la proposta commerciale può sembrarti interessante, chiedi di ricevere tutta la documentazione via mail. Le offerte luce e gas sono contratti complicati, e avrai bisogno di tempo e concentrazione per leggere e analizzare tutti i dettagli!

Ti dicono “Ti facciamo un’offerta migliore”?

Ti hanno chiamato proponendo un’offerta strepitosa con un costo al kWh bassissimo? Oppure ti propongono una cifra conveniente “tutto compreso”? Verifica bene! Ricorda che le bollette cambiano ogni mese e il call center che ti fornisce le informazioni potrebbe nascondere spese gonfiate. Il prezzo a kWh della materia energia non è mai l’unico elemento su cui basarsi.

Anche in questo caso ti invitiamo ad essere meticoloso e richiedere la documentazione via mail prima di procedere con qualsiasi tipo di operazione. Inoltre, ricorda che il nostro ruolo è anche di consulenti: chiamaci e ti aiuteremo.

Ti dicono “Sospenderemo il servizio, staccheremo la luce, aumenteremo i prezzi”?

Attenzione! Stanno dicendo cose false. Il tuo fornitore di energia comunica informazioni importanti sulla tua fornitura solo tramite lettera cartacea, rinforzata da email e da SMS.

Non ti chiamerà mai al telefono per darti notizie di questo genere.

Non ti scriverà mai un messaggio Whatsapp per darti informazioni sulla fornitura.

Se ti chiamano minacciandoti in questo modo, sono dei truffatori! Non ascoltarli, anche se dicono di essere incaricati dal tuo fornitore energetico. Dicono sicuramente bugie.

Non conosci il numero che ti sta chiamando?

Fai attenzione al numero del mittente, segui i nostri consigli per fare alcune verifiche sul numero di chi ti ha chiamato:

  1. Non rispondere se il numero del mittente è anonimo;
  2. Verifica che il numero del mittente sia rintracciabile. Prova a richiamarlo, oppure, se si tratta di un numero segnalato e appartenente ad una lista “nera”, puoi scoprirlo cercandolo su internet;
  3. Se l’operatore si presenta come un operatore del tuo fornitore energetico, controlla che il numero da cui ti sta chiamando sia verificato e autorizzato.  Puoi farlo verificando sul sito web del tuo fornitore. Se il numero non è autorizzato, evita di rilasciare qualsiasi informazione personale.

Parlano male del tuo attuale fornitore?

Come nella vita, se qualcuno ti parla male di una persona che non è presente, meglio stare attenti. Verifica sempre che chi ti parla non lo stia facendo con un secondo fine.

Spesso, le conseguenze possono essere svantaggiose per  te.

Come difendersi

Confrontati con noi!

Aiutaci a difenderti da queste azioni disoneste e truffaldine: il dialogo con noi è importante e possiamo rispondere a tutte le domande.

  1. Chiama il nostro numero 0883957948 e raccontaci la tua esperienza.
  2. Ti hanno convinto a registrare la tua voce, a inviare la foto di un documento, o a fare altre azioni avventate? Non è troppo tardi: chiamaci, possiamo comunque aiutarti.
  3. Contattaci via chat cliccando sull’icona in basso a destra. Se preferisci puoi inviare una mail ad info@luigicafagna.it  per segnalarci il numero che ti ha contattato. Ci permetterà di controllare questi fenomeni e aiutare anche altri clienti.

Prova il Registro delle Opposizioni!

Da circa un anno c’è un servizio istituzionale che ti permette di bloccare tutte le chiamate che arrivano sul tuo numero di cellulare.

Purtroppo è ancora imperfetto, ma può essere d’aiuto.

Bollette, dalla richiesta di voltura ai tempi di risposta: ecco come cambiare fornitore senza sorprese

Per evitare disagi e lungaggini, il consumatore ha a disposizione una serie di strumenti grazie al lavoro portato avanti dall’Arera

Tempi non brevi per il passaggio, bollette che tardano ad arrivare e telefonate al call center per risolvere i problemi. Spesso il cambio di fornitore per la bolletta di luce o gas in occasione, per esempio, di un trasloco, si trasforma in un’odissea per il consumatore alle prese in molti casi con lungaggini e ostacoli di vario genere.

L’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) ha messo a punto da tempo una guida veloce con tutte le indicazioni più utili per affrontare possibili disagi e ha istituito, fin dal 2009, uno Sportello per il consumatore, gestito in collaborazione con Acquirente Unico, per fornire informazioni e assistenza agli utenti (800 166 654 attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18, esclusi i festivi). Ecco, quindi, cosa occorre sapere per gestire al meglio eventuali passaggi.

1) Come si richiede una voltura?

Se ci capita di traslocare in un nuovo appartamento potremmo aver bisogno di chiedere una voltura, vale a dire un cambio di intestazione del contratto di fornitura senza che sia interrotta l’erogazione di energia. Un cambio che può portare a scegliere un altro contratto con lo stesso venditore oppure a cambiare fornitura. Per richiederla, occorre presentare la richiesta al venditore che già eroga il servizio o, nel caso, in cui si vuole cambiare operatore, al nuovo venditore con cui si intende stipulare il contratto, secondo le modalità previste dal venditore stesso. In base alle norme esistenti, il cliente che richiede la voltura deve dimostrare, anche tramite autocertificazione, di avere “titolo che attesti la proprietà, il regolare possesso o la regolare detenzione dell’unità immobiliare”.

2) Quanto tempo occorre per ottenerla?

Di norma, i tempi tecnici per una voltura senza cambio del venditore è di cinque giorni lavorativi: entro tre giorni lavorativi dalla richiesta, completa di tutti i dati e le informazioni necessarie, il venditore comunica l’accettazione al cliente che ne ha fatto richiesta, rispettando le tempistiche per il diritto di ripensamento del cliente quando è applicabile, ed effettua tutte le altre comunicazioni necessarie ai soggetti responsabili per la registrazione del nuovo contratto, che richiede a sua volta due giorni lavorativi dalla comunicazione del venditore. In caso di voltura con cambio venditore, valgono comunque i tempi minimi necessari per la registrazione del nuovo contratto dal momento in cui il nuovo venditore comunica la richiesta.

3) Cosa fare se l’inquilino precedente ha disattivato l’utenza?

In questo caso, occorre attivare un nuovo contratto (subentro). La richiesta va presentata al venditore prescelto, secondo le modalità previste dal venditore stesso, che invierà la richiesta di attivazione al distributore entro due giorni lavorativi. In base alla legge, il cliente che richiede il subentro deve dimostrare, anche tramite autocertificazione, di avere “titolo che attesti la proprietà, il regolare possesso o la regolare detenzione dell’unità immobiliare”. Il distributore, a sua volta, dovrà attivare la fornitura entro cinque giorni lavorativi; se questo termine non viene rispettato, il cliente deve ricevere in bolletta un indennizzo automatico.

4) Quali sono i costi di voltura e subentro?

Per i clienti del mercato libero, il costo della pratica dipende da quanto previsto nei singoli contratti, fermo restando che il distributore addebiterà comunque al venditore un contributo fisso di 25,51 euro per oneri amministrativi. I clienti serviti in maggior tutela devono pagare al proprio venditore, oltre al contributo fisso destinato al distributore, anche un contributo di 23 euro per oneri amministrativi del venditore. Occorre infine considerare gli eventuali costi connessi alla sottoscrizione del nuovo contratto: imposta di bollo, se dovuta in base alla normativa fiscale, e deposito cauzionale o altra garanzia, se previsto dal contratto.

5) Cosa succede se il precedente intestatario era moroso?

Il venditore non può addebitare la morosità in caso di subentro o voltura a meno il nuovo soggetto non sia estraneo al debito: ad esempio, se è un erede del precedente intestatario defunto, o se convive con il precedente intestatario nell’abitazione della fornitura. Per questo motivo, il venditore potrebbe richiedere a chi voltura una autocertificazione che attesti la sua estraneità al debito.

6) In quanto tempo si passa dal vecchio al nuovo venditore?

Per il passaggio effettivo al nuovo venditore occorrono normalmente da uno a due mesi.
I cambi venditore (switching) vengono eseguiti di norma il primo giorno di ogni mese; se il nuovo venditore (venditore entrante) attiva la procedura entro il giorno 10 di un dato mese, il cambio decorrerà dal primo giorno del mese successivo, altrimenti slitterà di un mese. Per i clienti domestici, se il nuovo contratto non è stipulato presso gli uffici o uno sportello del venditore entrante, questi deve attivare lo switching solo dopo che siano trascorsi, se applicabili, i 14 giorni previsti per l’esercizio del diritto di ripensamento, a meno che il cliente non richieda di dare corso alla stessa prima della scadenza di tale termine. La data prevista per il passaggio deve essere indicata nel contratto di fornitura concluso con il nuovo venditore.

7) Il cambio del fornitore interrompe la fornitura?

Assolutamente no. Il cambio del fornitore venditore non comporta interruzioni del servizio né interventi tecnici sul contatore o sugli impianti. E, in caso di cambio, non si rischia di pagare due volte gli stessi consumi perché il dato di lettura del contatore che viene registrato in occasione del cambio venditore sarà utilizzato sia dal venditore entrante per fatturare i consumi successivi al cambio, sia dal venditore uscente per fatturare i consumi precedenti, nella bolletta di chiusura.

(Fonte Celestina Dominelli – www.ilsole24ore.com)


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“VA BENE…PER IL MOMENTO NON FACCIAMO NESSUN CAMBIAMENTO…VEDIAMO SE CAMBIA QUALCOSA….”

Quotidianamente mi ritrovo ad effettuare per nuovi clienti che mi contattano (soprattutto titolari di attività nell’ultimo periodo) CONSULENZE su fatture di luce e gas, controllando tariffe applicate, offerte, e consigliando o meno un cambio di fornitore energetico.
Mi ritrovo spesso 3 categorie di potenziali clienti.
E tutto ciò senza chiedere mai un centesimo per la consulenza (forse …sbagliando)

1) Molto spesso mi ritrovo offerte ancora abbastanza valide e, con serietà e professionalità , consiglio agli stessi di NON CAMBIARE ASSOLUTAMENTE fornitore sino alla data X (verificando anche la scadenza dell’offerta che hanno)….e allertandoli su chiunque gli propone un cambio di fornitore assicurando un risparmio (impossibile).
E fin qui, tutti apprezzano….più o meno….anche se, talvolta, cascano davanti alla proposta di una chiamata da un call center o un venditore porta a porta o simili.

2) Mi ritrovo la categoria dei TUTTOLOGI che si affacciano per avere una consulenza eh…dopo aver spiegato, consigliato, mi sento dire: “ma si questo lo sapevo….me lo ha detto mio cugino….so come funziona….la luce la produce Enel e la vende a tutti i fornitori….adesso deve uscire un decreto aiuti….tanto rubano tutti i fornitori…la Russia vedrai che abbasserà il prezzo del GAS e poi si abbasserà anche il prezzo della LUCE….” …e tante altre cose.
A questo punto la domanda sorge spontanea: “ma se sai tutte queste cose, perchè vuoi che io debba farti una consulenze e verificare le tue fatture, facendomi perdere del tempo prezioso che posso dedicare ad altri clienti o attività ?”…
Resterà sempre un mistero….

3) Infine la categoria peggiore…quelli che dopo aver fatto la consulenza e consigliato un cambio di fornitore, spiegando che in questo particolare periodo storico non c’è grande possibilità di risparmio ma perlomeno affidandomi le utenze, grazie al mio lavoro di verifica e monitoraggio costante e continuo di prezzi, offerte, potrò perlomeno limitare i danni oggi e, appena le condizioni di mercato lo permetteranno fargli ottenere anche importanti risparmi domani.
E dopo tutto ciò ti rispondono “VA BENE…PER IL MOMENTO NON FACCIAMO NESSUN CAMBIAMENTO…VEDREMO SE CAMBIA QUALCOSA….”….
E restano sempre lì a lamentarsi del caro bollette….dello Stato….della guerra….del clima….del Sindaco…

Tanti miei clienti ai quali ho proposto un prezzo bloccato per 12/24 mesi oggi stanno risparmiando anche migliaia di euro e ricevo anche RINGRAZIAMENTI SINCERI…..ed è la cosa più gratificante del mio lavoro….
Ed è proprio grazie a questi clienti che ho la possibilità di continuare a migliorare nel mio lavoro e dare possibilità di risparmio a molte famiglie e attività, soprattutto in questo periodo “drammatico”….
E approfitto di questo “sfogo” per ringraziare tutti coloro che mi hanno dato fiducia nella gestione delle utenze luce/gas/telefonia….e continueranno ancora….



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Bonus bollette: verso nuovi sconti per luce e gas

Il decreto appena approvato ha allungato al secondo trimestre gli interventi su oneri di sistema, bonus sociale, Iva sul gas e credito d’imposta alle imprese energivore. Il governo è impegnato a estendere ancora l’orizzonte, con il nuovo decreto aiuti atteso a giorni

Non solo prorogare il taglio alle accise della benzina e pure dare più tempo ai proprietari di villette per sfruttare il Superbonus al 110% sui lavori edilizi. Con il decreto della prossima settimana con i nuovi aiuti economici per far fronte alla crisi in Ucraina, si prospetta anche una replica dei recenti provvedimenti che hanno alleviato il peso delle bollette elettriche per famiglie e imprese.

L’impegno è stato assunto dal governo stesso, nel Documento di economia e finanza. Lì si chiarisce la volontà di utilizzare gli spazi di manovra (0,5 punti di Pil) che emergono dal miglior andamento del deficit/Pil tendenziale proprio per contenere il costo dell’energia, oltre che della benzina, insieme ad assistere i profughi ucraini, aiutare le imprese che soffrono per le conseguenze della crisi ucraina e proseguire nel sostegno al sistema sanitario post-pandemia. Una volontà rafforzata dalla stessa risoluzione di maggioranza al Def: i partiti che sostengono l’esecutivo, nel documento approvato dai due rami del Parlamento, invitano il governo “ad utilizzare gli spazi derivanti dalla manovra per nuove iniziative espansive disponendo ulteriori interventi per contenere l’aumento dei prezzi dell’energia”. E, da ultimo, confermata dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, durante gli incontri del Fmi: ha spiegato che è emersa la necessità di “concentrare le risorse pubbliche nelle fasce più deboli della popolazione, ed è quello che abbiamo cercato di fare”, aggiungendo che – vista l’inflazione che è generata proprio dall’energia – “è importante che le nostre imprese non soffrano di più di quelle di altri paesi”.

Come per le altre voci, dunque, la strada più concreta è andare verso una riedizione delle misure adottate nei mesi scorsi, da quando – a cominciare dal secondo semestre del 2021 – si è messa in campo una serie di interventi per smorzare l’aumento delle bollette derivante dall’andamento dei prezzi di mercato. Come per altri aspetti, il nodo è quello delle risorse: in assenza di scostamento di bilancio, sul tavolo del governo ci sono circa 6 miliardi da assegnare. Se si prende solo l’ultimo decreto Bollette, approvato giovedì in via definitiva, degli 8 miliardi stanziati circa 5 e mezzo vanno proprio ai temi del contenimento del costo dell’energia. Nell’altro decreto (“Energia” o “Ucraina bis” che dir si voglia) il solo ampliamento della platea dei destinatari dei bonus sociali per l’elettricità e il gas (fino a 12mila euro di Isee), vale un altro centinaio di milioni. In sostanza, le varie voci andrebbero ad assorbire quasi interamente le risorse disponibili.

Il rinnovo del bonus sociale per luce e gas

Proprio il bonus sociale per luce e gas è la misura che raccoglie i maggiori indizi di rinnovo. Nel decreto Bollette si estende fino alla fine di giugno il potenziamento dell’agevolazione tariffaria (di per sé esistente dalla Finanziaria del 2006) per i clienti domestici “economicamente svantaggiati”, che era già stato autorizzato per il quarto trimestre 2021 e quindi per il primo del 2022, in quest’ultimo caso con la legge di Bilancio. Il bonus non prevede un trasferimento diretto alle famiglie, ma una compensazione in bolletta. Arera, in un’audizione di metà febbraio, ha spiegato che il potenziamento dei bonus, per il solo primo trimestre 2022, ha sostenuto le famiglie in difficoltà con circa 600 euro, di cui 200 euro per l’elettricità (famiglia con 3-4 componenti) e 400 euro per il gas (famiglia fino a 4 componenti, con riscaldamento a gas in zona climatica D). Con l’ultimo decreto Bollette sono stati messi sul piatto 400 milioni di euro per il secondo trimestre del 2022: l’orizzonte attuale è quindi fine giugno. Ed è quello che si proverà ad estendere, verosimilmente per un altro trimestre, con il nuovo decreto Aiuti. Parallelamente, il decreto Energia ancora al Senato ha aggiunto 103 milioni per estendere la fascia di famiglie beneficiarie: ha portato (con valenza già a fine anno) da 8.265 euro a 12.000 euro il valore soglia dell’Isee per l’accesso delle famiglie economicamente svantaggiate ai bonus in questione.

Azzeramento degli oneri di sistema

Una grande partita, da 3 miliardi, contenuta nell’ultimo decreto Bollette è poi quella che riguarda gli oneri di sistema, voci che nelle bollette pesano indicativamente per il 20% quando si parla di elettricità e per il 4% nel caso del gas. Sul primo versante, la sforbiciata che porta all’azzeramento è destinata alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi (si citano ad esempio “negozi, piccole e medie imprese, attività artigianali, commerciali o professionali, capannoni e magazzini”), con potenza disponibile fino a 16,5 kW; e alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico. Le risorse sono suddivise tra 1,8 miliardi per il primo caso e altri 1,2 miliardi per il secondo. Sono queste misure che sono state rieditate, da luglio scorso in avanti, con uno schema che ha previsto di dirottare risorse alla Cassa per i servizi energetici e ambientali. Il decreto Bollette interviene sugli oneri anche sul lato del gas. Sempre con orizzonte a giugno, dà all’Arera il compito di ridurre le aliquote relative agli oneri generali di sistema per il settore del gas, con un tesoretto di 250 milioni all’uopo.

Con un emendamento dei relatori, il decreto introduce per altro obblighi di rendicontazione per l’Arera sulle risorse utilizzate per il taglio delle bollette. In caso di spesa inferiore allo stanziamento, si potrebbero liberare risorse per nuove aiuti a famiglie e imprese.

Il taglio dell’Iva e le imprese energivore

Sempre il decreto Bollette dà un indizio di quello che potrebbe essere un altro intervento da prorogare, la riduzione al 5 per cento dell’aliquota Iva applicabile alle somministrazioni di gas metano per usi civili e industriali: 592 milioni sono gli oneri per arrivare a fine giugno. La norma generale vede una imposizione tra il 10 e il 22 per cento, a seconda delle quantità consumate e della tipologia di imprese, che viene appunto scontata per far fronte all’emergenza.

Nel testo sono presenti anche sostegni per le imprese energivore e gasivore, ovviamente più colpite dall’aumento dei costi: si tratta di un credito d’imposta al 20% per l’elettricità e al 15% per il gas. Quali sono i costi? Assumendo prudenzialmente che tutte le imprese a forte consumo di energia subiscono un aumento dei costi per il consumo di energia elettrica superiore al 30%, la relazione tecnica stima effetti finanziari negativi per il 2022 di 700 milioni. Per quel che riguarda il gas, siamo invece a 522 milioni.

(Fonte Repubblica.it)


Scegliere un’unica azienda fornitrice per le utenze luce e gas è un modo sicuro per tenere sotto controllo i tuoi consumi e semplificarne la gestione: scopri oggi stesso le nostre vantaggiose offerte energia e gas e inizia subito a risparmiare sulle bollette della tua casa e attività.
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Agevolazione accise ed addizionale regionale sul consumo di GAS per la tua attività

Alcuni impieghi di gas naturale possono essere assoggettati ad un’aliquota “agevolata”, ossia un’aliquota ridotta rispetto a quella ordinaria.
L’agevolazione può essere concessa, esclusivamente su richiesta del cliente, quando il gas naturale viene impiegato per svolgere le seguenti attività:

– attività industriali e artigianali;
– attività alberghiere;
– attività di ristorazione/bar; forni da pane;
– negli impianti sportivi gestiti da associazioni dilettantistiche senza fine di lucro;
– attività ricettive svolte da istituzioni finalizzate all’assistenza dei disabili, degli orfani, degli anziani e degli indigenti anche quando non è previsto lo scopo di lucro
– attività agricole
– distribuzione commerciale

CHE DOCUMENTI SERVONO PER PRESENTARE TALE DOMANDA?

– Modulo richiesta agevolazione Accisa Agevolata.
– Documento di riconoscimento del firmatario richiedente l’agevolazione.
– Certificato della CCIAA aggiornato per verificare se il tipo di attività svolta prevede l’agevolazione, o un autocertificazione di iscrizione alla CCIAA.
– Dichiarazione relativa agli “Esercizi di Ristorazione”, con indicazione del tipo di Licenza in uso.
– Statuto delle associazioni e/o istituzioni per quanto riguarda l’attività dilettantistica svolta senza scopo di lucro e ricettiva finalizzate all’assistenza di disabili, orfani, anziani e indigenti.

CONTATTACI e ti dirò se rientri in queste categorie!!!

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Si allarga il bonus bollette: quanto vale e come averlo

Nell’ultimo decreto sull’energia appena varato dal governo c’è l’estensione del bonus sociale per abbassare il costo di luce e gas

Il governo interviene con un ulteriore decreto per calmierare il costo dell’energia e allentare la morsa su imprese e famiglie. Una delle misure principali del provvedimento da 4,4 miliardi di euro, dopo i 16 miliardi già stanziati, è l’estensione del cosiddetto bonus sociale ad oltre un milione di famiglie in più, per sostenere i prezzi a livelli vertiginosi di luce e gas.

Decreto energia, bonus sociale su bollette a più famiglie: il provvedimento

Nel decreto energia appena varato vengono aperte le maglie del limite Isee permettendo l’accesso al contributo a una platea di 5,2 milioni di famiglie, che pagheranno le bollette agli stessi prezzi registrati l’estate scorsa.

Il tetto massimo di reddito del bonus sociale viene così alzato da 8.265 a 12mila euro, per il periodo che va dall’1 aprile al 31 dicembre 2022.

“A differenza degli scorsi provvedimenti, gran parte degli interventi di oggi non sono finanziati dal bilancio pubblico, ma dalle aziende del comparto energetico” ha detto Draghi presentando il provvedimento in conferenza stampa.

“Tassiamo una parte dei profitti in eccesso che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime, e redistribuiamo questi soldi alle imprese e alle famiglie in difficoltà” ha spiegato ancora il premier.

Come dichiarato in conferenza dallo stesso Presidente del Consiglio, si tratta di un provvedimento di carattere sociale per ridurre l’impatto, sulle famiglie che versano in condizioni di disagio economico, della corsa dei prezzi di corrente elettrica e gas, acuita anche dalle conseguenze del conflitto in Ucraina (qui abbiamo riassunto le misure del nuovo decreto energia).

Decreto energia, bonus sociale su bollette a più famiglie: come ottenerlo

Nella definizione di “bonus sociale” rientrano una categoria di aiuti, che si traducono in uno sconto in bolletta:

  • il bonus elettrico
  • il bonus gas
  • il bonus idrico.

L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) fa rientrare questi nel gruppo dei cd. “bonus sociali per disagio economico“, che dal 1° gennaio 2021 vengono riconosciuti automaticamente ai cittadini/nuclei familiari che ne hanno diritto, senza che questi debbano presentare domanda (avevamo parlato qui dei bonus sociali per pagare gas e luce).

Sarà sufficiente che ogni anno, a partire dal 2021, il cittadino/nucleo familiare presenti la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per ottenere l’attestazione ISEE utile (qui i spieghiamo come calcolarlo).

Oltre al rispetto dei requisiti di Isee, per accedere al “bonus sociale” i nuclei familiari devono rispettare le seguenti condizioni: uno dei componenti della famiglia deve essere intestatario di un contratto di fornitura elettrica e/o gas e/o idrica con tariffa per usi domestici e attivo o usufruire di una fornitura condominiale gas e/o idrica attiva.

Ogni cittadino può visionare lo stato di avanzamento della propria pratica collegandosi alla sezione riservata “Controlla on line la tua pratica” e i controlli avverranno tramite SGAte, sistema informatico attraverso il quale vengono gestite le operazioni per verificare che il richiedente il bonus abbia i requisiti stabiliti dalla normativa per ottenere l’agevolazione.

Fonte: www.quifinanza.it

Portaci le tue fatture e verificheremo la regolarità dell’applicazione del Bonus. Ti aspettiamo:

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Bolletta del telefono o internet non pagata, cosa fare?

Cosa fare in caso di bolletta del telefono o internet non pagata? L’operatore può interrompere la fornitura? Si deve pagare una penale? Come fare per non dimenticarsi più? Vediamo nel dettaglio come comportarsi.

Cosa succede se non si paga la bolletta?

Ogni mese arrivano diverse bollette da dover pagare. A volte può essere difficile ricordarsi tutte le diverse scadenze e gli importi sempre differenti. Nel caso della fornitura di internet o fibra ottica qualora l’operatore non riceva il pagamento della bolletta invia dei solleciti per avvisare l’utente sulla questione.

Se dopo questi solleciti il consumatore non procede al pagamento del dovuto, l’operatore telefonico è autorizzato ad adottare provvedimenti più seri a seconda del livello di morosità:

  • se l’utente non ha pagato una sola bolletta, siamo nel caso della morosità occasionale, l’operatore invia un reclamo e, in base ai giorni di ritardo nel pagamento, sono previste delle penali;
  • qualora il non pagamento delle fatture vada avanti da diverso tempo e ai ripetuti solleciti non è seguito un pagamento ci troviamo nel caso della morosità persistente. In queste situazioni l’operatore telefonico procede a ridurre la velocità di navigazione, dopo aver avvisato per l’ennesima volta il cliente, salvo poi arrivare a interrompere la fornitura del servizio;
  • la morosità grave invece riguarda tutti quei casi in cui il consumatore, dopo i ripetuti solleciti dell’operatore, puntualmente ignorati, e la conseguente interruzione del servizio, continua a non pagare la bolletta del telefono o internet. Qui si procede per vie legali con un decreto ingiuntivo a carico del moroso. Verrà quindi inviata una comunicazione in cui si comunicherà quanto è dovuto alla compagnia telefonica e una data perentoria entro la quale inviare il saldo. Se anche questo non dovesse bastare le autorità competenti procederanno all’eventuale pignoramento dei beni.

Chi viene iscritto nel registro dei cattivi pagatori?

Gli utenti che non pagano le bollette telefoniche rischiano di venir iscritti nel S.I.Mo.I.Tel, il Sistema Informativo sulle Morosità Intenzionali nel settore della Telefonia, il registro dei cattivi pagatori.

Si tratta di una banca dati in cui vengono inseriti i dati degli utenti morosi. Gli operatori prima di attivare un contratto procederanno dunque a controllare se l’intestatario è iscritto in questo registro e potranno quindi avvalersi della facoltà di non attivare l’eventuale fornitura per il telefono o internet.

Ma dopo quanto si viene iscritti nel registro?

Possono essere iscritti solo gli utenti:

  • morosi intenzionali che accumulano debiti di almeno 150€;
  • con contratto telefonico che deve essere stato risolto da almeno 3 mesi;
  • il cui credito non pagato riguarda i primi 6 mesi del contratto;
  • che non stanno onorando il contratto e che non hanno avviato dei contenziosi o scritto dei ricorsi;
  • che hanno altri rapporti contrattuali in abbonamento attivi e regolari nei confronti dello stesso operatore.

Va detto che comunque l’iscrizione nel Registro non è definitiva e ha una precisa scansione temporale. Se infatti si onora il proprio debito il nominativo dell’utente deve essere rimosso entro massimo 7 giorni. Comunque, anche se l’utente continuasse a non pagare i suoi debiti, dopo 36 mesi dall’iscrizione, il suo nominativo non dovrà più essere nel database del Registro.

Come non dimenticarsi di pagare la bolletta del telefono o internet

Se promemoria vari non fossero sufficienti per ricordarsi di pagare puntualmente le bollette esistono delle alternative che vi possono aiutare:

  • la prima è la cosiddetta bolletta web: il consumatore anziché ricevere la bolletta in formato cartaceo può richiedere che gli venga spedita sulla sua casella di posta elettronica. Una scelta che può aiutare sia l’ambiente che i più smemorati;
  • un’altra soluzione può essere quella di richiedere all’operatore telefonico la domiciliazione bancaria. Si tratta di un vero e proprio metodo di pagamento. Il costo della bolletta verrà infatti scalato automaticamente, di volta in volta, dal conto corrente indicato evitando possibili dimenticanze da parte del consumatore.

Se c’è un errore in bolletta si deve pagare comunque?

Ai nostri sportelli arrivano numerose segnalazioni di consumatori che denunciano degli errori nel calcolo della loro bolletta del telefono o internet.

In questo caso è necessario inviare un reclamo al proprio gestore segnalando l’eventuale errore nel calcolo del dovuto. L’operatore telefonico non potrà in alcun caso interrompere il servizio. Qualora lo facesse l’utente ha il diritto di chiedere i danni. Le sanzioni a carico dei gestori telefonici possono variare da 5.800 euro fino a 58.000.

I NOSTRI ESPERTI SONO A DISPOSIZIONE PER RISOLVERE I VOSTRI PROBLEMI CON LE BOLLETTE DEL TELEFONO E INTERNET.

Fonte: www.consumatori.it