Decisione clamorosa con relativa delibera 121/17 dell’Agcom in riferimento alla tariffazione ogni 4 settimane che gli operatori di telefonia stanno applicando agli utenti sui servizi di telefonia fissa. L’Autorità garante delle comunicazioni ha chiesto a Wind e Vodafone di modificare le proprie offerte anche per gli utenti già attivi. Mentre per quanto riguarda Tim e Fastweb e’ stato chiesto di bloccare il processo di attivazione delle tariffe ogni 4 settimane anziché ogni mese, previsto proprio in questi giorni. A seguito della delibera dell’Agcom gli operatori avranno 90 giorni per adeguarsi alla nuova normativa. Tale aumento, secondo le motivazioni espresse dall’Agcom, rende praticamente molto complicato e poco trasparente comparare le tariffe degli operatori visto che ce ne sono con entrambi i tipi di fatturazione rendendo cosi il prezzo decisamente incerto. Pertanto “il mese è il periodo temporale minimo per consentire all’utente di avere una corretta e trasparente informazione sui consumi fatturati e un tempo di invarianza nel rinnovo del prezzo offerto dagli operatori”.
Mentre per quanto riguarda le tariffe relative al servizio mobile tutto dovrebbe restare invariato. L’Autorità ha anche stabilito, nei casi di offerte di telefonia mobile che abbiano cadenza diversa da quella mensile, l’obbligo per gli operatori di informare l’utente, tramite l’invio di un sms, dell’avvenuto rinnovo dell’offerta. Nel caso di offerte convergenti che coinvolgano la telefonia fissa e mobile, prevale la cadenza prevista per quest’ultima, ovvero su base mensile.
Infine l’Authority e’ intervenuta anche per le specifiche di verifica del credito delle SIM ricaricabili decidendo che gli utenti hanno il diritto di conoscere gratuitamente il proprio credito tramite un messaggio informativo inviato dal numero di assistenza clienti o sms gratuito, tramite applicazione oppure tramite pagina web dell’operatore previa registrazione
Ovviamente gli stessi operatori hanno già annunciato ricorso tramite Asstel (Associazione di categoria) per difendere i loro diritti, dichiarando che gli utenti-consumatori, sono già tutelati con la libera scelta di recedere dalla modifica unilaterale senza addebito di nessun costo di recesso o migrazione.
Quale sarà il risultato? Probabili nuovi aumenti sulle tariffe “mensili”….
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